Nei casi in cui le sorgenti di rumore risultino molto numerose e distribuite nell’ambiente di lavoro, può risultare pressochè impossibile intervenire direttamente su ciascuna di esse per ridurre il livello sonoro complessivo.

In questi casi si può ricorrere, come “estrema ratio”, ad un intervento di trattamento fonoassorbente ambientale che, aumentando le caratteristiche di assorbimento acustico dell’ambiente, determina un conseguente aumento del decadimento dell’energia sonora in funzione della distanza dalla sorgente.

In altre parole, in ogni singolo punto del locale, si riduce la somma complessiva degli apporti delle sorgenti circostanti, ottenendo risultati di abbattimento acustico che possono arrivare fino a 5/6 dB(A).

Il trattamento fonoassorbente ambientale viene in genere realizzato mediante controsoffittature fonosssorbenti o sospensione di particolari pannelli detti “baffles”. I materiali impiegati possono essere molto diversi, a parità di caratteristiche acustiche, in funzione della tipologia di ambiente da trattare e delle sue specifiche esigenze.

In casi particolari, i baffles possono sostituire la copertura di un cabinato, per consentire migliori condizioni di aerazione della sorgente. In altri casi vengono abbinati a sistemi di box fonoisolanti per limitare la riverberazione di rumore dal soffitto del locale.

Casi frequenti in cui si impone un intervento di correzione delle caratteristiche acustiche ambientali sono rappresentati da: sale ristorante, sale mensa, ambienti di gioco per bambini, palestre e impianti sportivi in genere, in cui le caratteristiche di riverberazione eccessive determinano una situazione di pessimo comfort acustico, spesso al limite dell’intelligibilità delle conversazioni.

In ogni caso, questo tipo di intervento, ancor più di altri, richiede una fase di studio preliminare molto sofisticata, volta a definire le caratteristiche acustiche iniziali dell’ambiente da trattare e a valutare i risultati conseguibili dopo l’intervento.